Con il termine di latta si indica un lamierino di acciaio dolce sulla cui superficie sia stato depositato un sottile strato di stagno. Queste caratteristiche resero la latta un materiale molto utilizzato fino a tempi recenti per contenere e trasportare alimenti e per realizzare piccoli oggetti di uso quotidiano e giocattoli.

La storia

Le prime fabbriche di giocattoli in latta nacquero nel 1830 in America anche se la produzione in larga scala, iniziò nel 1880 in Germania grazie ai suoi giacimenti di ferro e stagno e anche alla rivoluzione industriale. Infatti la Germania divenne una delle maggiori esportatrici di giocattoli a livello mondiale.
I primi oggetti di latta venivano dipinti a mano soprattutto dopo che l’uso dello stagno era divenuto esclusivo e quindi non più legato ad altri materiali quali legno e gesso.
Dal 1875 la nascita della litografia consentì l’abbandono dell’artigianale, e quindi la pittura a mano, per dare via ad una stampa diretta su latta; a questo punto bastava modellare l’oggetto.

Lo sviluppo industriale

A Norimberga nacquero le più grandi fabbriche di latta; una fra tutte quella dei fratelli Bing (l’azienda produceva utensili da cucina in metallo, in seguito si è specializzata nella produzione di giocattoli che funzionano con il vapore).
La fine della prima guerra mondiale segnò l’egemonia tedesca sui giocattoli e la nascita di un nuovo monopolio: quello degli Stati Uniti d’America.
Qualche anno più tardi, esattamente nel 1920,arrivò anche la concorrenza Giapponese
La seconda Guerra Mondiale costrinse molti produttori di giocattoli a trasferirsi all’estero e per questo nacquero molte fabbriche in Inghilterra tra cui la Mettoy (ex fabbrica Tipp azienda famosa soprattutto per la linea di veicoli a motore giocattolo pressofusi prodotti dalla sua filiale Corgi Toys ).
In Francia invece, la produzione ebbe molte difficoltà a restare a galla nel mercato mondiale, sia per gli elevati prezzi sia per i gusti; così i francesi fecero concorsi, mostre e promossero un referendum a favore dei bambini per scoprire i loro gusti. Questo fece capire l’importanza ed il peso che il settore dell’intrattenimento e del divertimento rivolto ai bambini avesse sull’intera economia del paese.
Attorno al 1866 poi, la raffinatezza del giocattolo francese e la robustezza di quello tedesco si unirono ed iniziarono così a sorgere piccole aziende che, però, per produrre i giocattoli, utilizzavano soprattutto materiali di scarto o di recupero.

L’industria Italiana comparve nel mercato solo dopo la prima Guerra Mondiale, intorno agli anni ’20 con un vero e proprio marketing del giocattolo, creando fiere , mostre e giornalini a tema: tra i giocattoli più richiesti vi erano automobili, trottole , treni e soldatini. Dopo la prima guerra mondiale, poi, l’industria italiana fece la sua comparsa nel mercato del giocattolo iniziando un’aggressiva politica contro i prodotti stranieri in cui si esaltava, con una forte politica nazionalista, il prodotto italiano inserendo il marchio MADE IN ITALY.
Questo tipo di marketing consente alle industrie italiane di equiparare la produzione tedesca durante il periodo tra le due guerre.
Tuttavia i giocattoli di latta iniziarono a scomparire dopo la seconda guerra mondiale lasciando il posto alla plastica intorno agli anni ’60.

Lo sapevi che…

Le scatole di latta nascono in Gran Bretagna nella seconda metà del XIX secolo come prodotto della Rivoluzione Industriale.
La fabbricazione seriale di contenitori prevalentemente destinate ai dolciumi, ma non solo, andava a soppiantare le tradizionali scatole di legno costituendo una grande innovazione nell’ambito del packaging dell’epoca.
La scatola non fu più dunque un mero e funzionale contenitore ma un mezzo pubblicitario per promuovere l’appeal del prodotto e offrire al produttore la possibilità di personalizzarla apponendo il proprio marchio distintivo.
Fu probabilmente per queste ragioni che le scatole di latta divennero oggetto di un precoce collezionismo, da parte di chi, vale la pena ricordarlo, poteva permettersene l’acquisto. Si trattava infatti di beni abbastanza costosi destinati ad un pubblico selezionato. Proprio per questa sua caratteristica di “oggetto del desiderio” si cominciarono a produrre scatole che divennero veri e propri oggetti ludici.
Uno fra tutti: Haeberlein , fabbrica di Norimberga, fornitore della corte viennese e bavarese, fu tra i più grandi e famosi produttori di Pan di Zenzero.