Barbie è una linea di fashion doll commercializzata dalla Mattel a partire dal 9 marzo 1959.  È la bambola più venduta al mondo ed elemento di punta della sua casa di produzione.

Osservando con attenzione sua figlia Barbara, Ruth notò che la bambina scansava il classico bambolotto a cui fare da madre, prediligendo le bamboline di carta da vestire, dando poi loro dei ruoli adulti: questo illuminò  Ruth, che non ci mise poi molto a presentare la propria idea al cospetto di marito e socio.
Entrambi però, bocciarono il progetto di creare una bambola in miniatura dalle sembianze adulte.
Complice un viaggio in Europa, in Germania, Ruth tornò a pensare alla sua bambola adulta per bambine proprio di fronte ad una bambola molto simile, la Bild Lilli; un personaggio dei fumetti, realizzato successivamente in forma fashion doll dal 1955 al 1964, anno in cui la Mattel ne acquistò i diritti.
Convinti i due imprenditori, Ruth firmò legalmente l’idea e fece creare in Giappone una bambola molto simile alla Lilli ma in grado di rappresentare ben altro: il risultato finale portava il nome dell’ispiratrice, ovvero Barbara che venne abbreviato in Barbie.

immagine di ruth e marito

L’evoluzione

Ufficialmente, il primo esemplare venne commercializzato dal 9 marzo 1959: bionda e mora, matita sugli occhi, rossetto rosso, fisico da vera modella, e coda di cavallo, questa era Barbie.
Con uno sforzo economico sovraumano per la piccola Mattel, fatto di ridondanti pubblicità, Barbie vendette 350 mila copie nel primo anno di vita: un successo straordinario per un giocattolo.
La seconda versione di Barbie è praticamente identica, scompaiono però i fori sotto i piedi e il piedistallo sorregge la bambolina dalle ascelle.
La terza versione arriva nel 1960 e dimostra un difetto nei materiali, che perdono colore.
Proprio per questo, ne viene prodotta una quarta versione che usa per materiale il Silkstone, molto simile alla porcellana.  Con la sesta versione, del 1961, Barbie cambia altri materiali, questa volta sul capo: cambiando il materiale dei capelli, potè permettersi il conosciuto Bubblecut, ovvero il taglio corto che poi venne replicato in vari colori e non solo castano e biondo. Anche il costume cambia, non più a righe ma rosso con spalline.

Nel 1961 Mattel decide di introdurre lo storico fidanzato di Barbie, Ken, che prendeva il nome dal secondogenito degli Handler, Kenneth.

Nel 1963, Barbie è soggetto dell’ennesima trasformazione: i capelli scompaiono e diventano di vinile, sostituiti da tre parrucche sintetiche.

Nel 1964 altra rivoluzione, i capelli diventano Swirl: ovvero, con una coda da cavallo più bassa e la frangia liscia laterale. Inoltre, sempre nel ’64, la Mattel produce la prima Barbie con gamble che cliccano, Miss Barbie, ma non è l’unica novità: i suoi occhi hanno la possibilità di chiudersi e aprirsi.
Si susseguono altri stili ed altre mode, che culminano nella Barbie American Girl, con caschetto vero.

Cambiamento veramente sostanziale arriva nel 1967, con l’introduzione del corpo Twist ‘n Turn che ha la facoltà di ruotare di 360° e allo scoccare degli anni ’70, arrivano anche le prime Talkin Barbie.

Negli anni si susseguono diversi esperimenti, dal corpo che cammina, agli snodi su tutto il corpo, ma solo nel 1971 c’è il primo di due epocali cambiamenti nella storia di Barbie: la serie Malibù fu la prima dedicata completamente al tema estivo. Nonostante fosse una serie economica, Barbie Malibù con il suo costumino, occhiali, pelle abbronzata e asciugamano, divenne il capostipite di una lunghissima serie che dura tutt’ora.
Nel 1977, Mattel affida a Joyce Clark il compito di creare una nuova forma per Barbie: lo scultore ci riesce, eccome. Infatti, Clark crea lo stile di bambola più venduto della storia: la Superstar. Sulla scia dell’attrice americana Farrah Fawcett, Barbie diventa pettoruta, con vitino da vespa, gambe che cliccano, sorriso smagliante, ombretto azzurro e labbra rosate. Con braccia tese (palm to rearm, basiche ed economiche) o con braccia a L (bent arms, piu costose) poco importa, il fenomeno Barbie dilaga.

E’ però negli anni 80 che Barbie conosce il massimo sviluppo: nascono le Dolls of The World, bamboline che rappresentano le differenti nazioni e che ottenero un successo inaspettato quanto grande, in ogni parte del mondo. Nasce anche la linea Rockers (che faceva il verso alle primitive Jem), e prende vita anche la prima Black Barbie.
E’ verso la fine degli anni 80 che Mattel inizierà a strizzare gli occhi al pubblico piu adulto, producendo la prima bambola in porcellana firmata Barbie (Blue Rhapsody) e la prima vera serie da collezione, la più conosciuta serie Holiday.

Negli anni 90, Mattel prosegue la scia del collezionismo per adulti dando il via libera a collaborazioni con noti stilisti, tra cui spicca sicuramente il noto stilista circense Bob Mackie: Mackie introduce un nuovo face mold (viso) per Barbie, da dedicare a bambole da veri collezionisti adulti. Gli abiti sono molto lavorati, i dettagli sempre piu curati e il boom del collezionismo inizia a dilagare in tutti gli Stati Uniti.
Invece, nella zona playline, Barbie continua ad usufruire del viso Superstars per metà degli anni 90 ancora, per poi passare al più fresco e naturale Generation Girl che rappresentava il primo svecchiamento alla figura di Barbie dalla sua creazione.

Il grande stilista di Broadway in collaborazione con Mattel

Nei primi anni 2000, Barbie diventa protagonista di diversi film; nascono nuovi face mode e nuovi corpi, tra cui spicca il Model Muse, ovvero corpo totalmente rigido che assume solo una posa, dedicato al solo display Barbie. Questo genere di collezionismo trova il suo naturale sfogo nella linea Basics del 2009 conclusa nel 2012: un vero turbinio di classe, eleganza, e sobrietà, per non parlare della sconvolgente qualità e dell’innumerevole quantità di face mode offerti.
La penultima trovata commerciale di Mattel arriva nel 2006, quando Barbie e Ken decidono di troncare la loro pluridecennale relazione: un’abile mossa di marketing che fa guadagnare a Mattel svariati milioni di dollari, vista la successiva linea playline chiamata Fashion Fever.
In questa collezione, le bambole venivano vendute in un box a forma di tubo, con abiti di qualità notevolmente superiore alla classica playline conosciuta fino a quel momento: le Fashion Fever divennero un vero successo commerciale e arrivarono fino al 2009, quando vennero sostituite dalle Fashionistas, bambole completamente snodabili con look e stili diversi.

La Barbie più costosa della storia e la più venduta

Quando la Barbie fu commercializzata era venduta al prezzo di 3 dollari, ma ora una bambola originale del 1959 può raggiungere il valore di oltre 27mila dollari. Questo è successo nel 2006 in una vendita alla Sandi Holder’s Attic.
Però la Barbie più costosa di sempre è stata quella creata per la Breast Cancer Research Foundation, in collaborazione con Stefano Canturi, un designer australiano di gioielli, per la lotta contro il cancro al seno, che è stata venduta per 302.500 dollari nel 2010.
Il prodotto della linea di più successo è stata la Totally Hair Barbie, con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi della bambola, commercializzata nel 1992.

La famiglia

Ken è stato per molti anni il fidanzato di Barbie col quale lei non si è però mai sposata. Il loro amore sarebbe nato nel 1961 su un set televisivo. Il 13 febbraio 2004, dopo 43 anni di fidanzamento, Barbie e Ken hanno deciso di separarsi. Secondo la biografia scritta in questi lunghi anni dalla Mattel, Barbie è stata poi single per un periodo, nonostante un breve flirt con il giovanissimo surfista australiano Blaine. Nel febbraio 2011, la coppia è tornata insieme.
La migliore amica di Barbie è Midge, un personaggio scomparso per molti anni e recuperato da Mattel solo nel terzo millennio. Midge è sposata con Alan, dal quale ha avuto tre figli.
Tra le persone frequentate da Barbie ci sono poi i membri della Heart Family (nota in Italia come “Famiglia Cuore”), formata inizialmente da Todd – omonimo del fratello di Barbie – e sua moglie Tracy: i due hanno generato diversi figli, tra cui una coppia di gemelli (la Mattel ha poi finito per trasformarli in protagonisti di una linea ludica autonoma, lanciando anche le figure dei nonni e tutta una serie di accessori).
Barbie ha inoltre molti amici di etnie differenti, i più importanti dei quali sono la chicana Teresa e gli afroamericani Christie e Steven (fidanzati fra loro).
Non si può poi non far parola di Summer, la sorella di Blaine, ovvero colei che ha presentato il surfista a Barbie.
L’elenco degli amici di Barbie comprende anche Julia (la prima bambola afroamericana della serie), Jamie, Casey, Stacey, Ginger (compagna di scuola di Skipper), Kelley, Cara, Marie Osmond (personaggio ispirato all’omonima cantante), PJ, Nikky, Nia, Miko/Kira, Whitney, Laura, Tara Lynn, Marina, Shani, Maoni, Lea, Kayla, Chelsie, Becky (una ragazza disabile), Tori, Nichelle, Raquelle.

il primo ken del 1961

I “Veri”Barbie e Ken

C’è chi di Barbie e Ken ha fatto la propria personale ossessione, non limitandosi al collezionismo, ma dedicando la propria esistenza ad assomigliarvi.
I casi più estremi di questa tendenza hanno nomi ben precisi e una fama che li precede, visto che ormai tutto il mondo li chiama Barbie e Ken umani, a giusta ragione.
Lei si chiama Valeria Lukyanova ed è una modella ucraina di trent’anni, mentre lui è Rodrigo Alves, brasiliano con mamma inglese, classe 1981. La loro professione, essere i sosia in carne e ossa dei due sempre giovanissimi fidanzati di casa Mattel, risultato raggiunto a suon di chirurgia plastica e con cifre da capogiro. Si stima che lui abbia speso più di un quarto di milione di euro in interventi estetici.
Ad oggi Rodrigo, l’ex modello brasiliano, è una donna. Ha cambiato il suo nome in Jessica e dice: “Penso di avere un bell’aspetto, mi sento bene”.

Barbie e i social media

Barbie influencer è proprio lei, in plastica e capelli biondi. La compagna di giochi di tantissime bambine è diventata una figura affermatissima sui social, con una fama è in costante crescita.
Anche le bambole seguono i tempi e questo vale soprattutto per Barbie. L’iconica bambola firmata Mattel è nata per cavalcare le tendenze più innovative, e in effetti, a dispetto dei suoi 63 anni, ci riesce alla perfezione. L’idea dietro la trasformazione di Barbie in influencer è dei social media manager del brand, che hanno deciso di fare un passo decisivo aprendo una serie di profili social e cominciando a tastare il terreno.
Prima la bambola è arrivata su Facebook, dove la prima accoglienza è stata, a dirla tutta, tiepida. Si tratta di almeno un decennio fa, quando ancora l’essenza dei social media non era definita e la stessa Barbie, per quanto iconica, aveva un carattere ancora tratteggiato.

È nel 2019 che avviene la vera trasformazione, perché Barbie cambia volto su Instagram e raggiunge il suo obiettivo: influenzare, ancora, milioni di fan del brand.
Alla canonica pagina Instagram di Barbie, che assolve il necessario ma gessatissimo ruolo pubblicitario, i social media manager di Mattel avevano deciso di affiancare un profilo speciale: BarbieStyle. Il profilo era nato come una piccola finestra sulle abitudini di Barbie, ma poi si è modificato: negli ultimi anni, infatti, è BarbieStyle è divenuto un account fashion-forward, in perfetto accordo con le ultime tendenze in fatto di moda e influencing.
BarbieStyle passa rapidamente da essere un gioco all’essere un lavoro a pieno regime: la Barbie Influencer, come le sue colleghe reali, ha una presa vera e constatabile su un pubblico che va dai 18 ai 34 anni. Giovani adulte e adulti di ogni età interagiscono con lei in modo genuino: d’altro canto, le vive le fantasie della loro età, presenziando a eventi di spicco come la Fashion Week, affermando la sua importanza con collaborazioni con il Forbes Women’s Summit e lanciando messaggi sempre più importanti.

A rendere Barbie una vera influencer concorre anche il suo canale Youtube: nato nel 2015, il canale rispondeva a un’esigenza reale del pubblico primario di Barbie, i bambini e le bambine, che desideravano incontrarla e sapere di più sulla sua vita. Nel corso degli anni, anche questo canale si è trasformato: è divenuto un luogo sicuro, dove non c’è più spazio per quella superficialità che richiamava il famoso life in plastic is fantastic.

Barbie e l’emancipazione femminile

Barbie nel corso degli anni ha sempre cercato di appoggiare l’emancipazione femminile. Nel 1965 viaggia nello spazio, ben quattro anni prima che l’uomo camminasse sulla luna, ma è nel 1985 l’anno in cui per la prima volta dà voce alle pari opportunità diventando direttrice d’azienda. Nel 1992 si candida per la prima volta alla presidenza; infatti fu Hillary Clinton ad ispirarsi al dress code di Barbie e non viceversa ( il tailleur blu elettrico). Dal 2011 inizia a impersonare altre professioni in cui le donne hanno sempre rappresentato l’eccezione, dalla programmatrice informatica all’architetto, passando per l’imprenditrice e la regista.
Sono 17 le nuove Barbie ispirate a donne di cultura, di storia, ma anche di sport, donne moderne e non: Frida Khalo, pittrice messicana, Amelia Earhart, prima aviatrice donna, Ibtihaj Muhammad, prima schermitrice olimpionica che si è presentata in pedana con la hijab, il velo tradizionale islamico, Katerine Johson, Matematica della Nasa e Ava Marie DuVernay, la prima donna afroamericana ad avere una nomination ai Golden Globe come miglior regista, l’italiana Sara Gama, capitano della Nazionale Italiana Femminile e anche Capitano della Juventus FC e molte altre.
Non è mancata una Barbie astronauta, uscita negli anni 80 con ottimi riscontri di vendite; nel 2021 la Mattel ne ha prodotto una nuova versione, avente stavolta il volto di una donna reale, Samantha Cristoforetti, la prima italiana inserita negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. Nello stesso anno la Mattel ha lanciato una Barbie con le fattezze della biologa britannica Sarah Gilbert, divenuta nota per aver messo a punto uno dei vaccini contro il COVID-19

la dedica di Mattel alla lotta contro il covid 19

Una vacanza da “Barbie”

Royal Caribbean ha pensato alle giovanissime turiste in crociera, un pacchetto ispirato alla Barbie, la biondissima bambola super fashion sarà protagonista del viaggio delle ragazze ospiti di qualsiasi nave della flotta. Sarà possibile al momento della prenotazione scegliere Barbie Premium Experience, per viaggiare in un mondo da favola.
La cabina sarà allestita con il caratteristico stile e accessoriata con gadget a tema: oggetti di moda, coperte e federe, shopper, spazzolino e trousse da bagno e ovviamente con una bambola nuova. Il viaggio sarà ispirato al mondo rosa con attività dedicate e visione di film esclusivi.
Su invito le ragazze saranno ospiti di un party con tè, bibite rosa, pasticcini e diademi. Non potevano mancare laboratori di moda come l’organizzazione di un fashion show, un laboratorio per creare abiti da bambola esclusivi e un corso di danza per imparare a muoversi a ritmo di musica, ovviamente seguendo la colonna sonora di Barbie e l’Avventura nell’Oceano 2.

una crociera da Barbie

Esiste davvero una casa di Barbie a grandezza naturale, ma non serve nemmeno andare troppo lontano per raggiungerla, visto che se ne trova una giusto in Italia, in Sardegna. Ad ospitarla è il Forte Village, complesso turistico-alberghiero situato a Pula (Cagliari), costruito nel 1970 da Charles Forte.

Tra le numerose sistemazioni e attività offerte dal resort, spicca il pacchetto vacanza legato a Barbie e alla sua casa, ricostruita in circa 70 mq di spazio. È dal 2014 infatti che, grazie alla collaborazione con Mattel, il Forte Village offre alle piccole ospiti e alle loro famiglie un’esperienza indimenticabile nel regno della bambola più famosa e glamour del mondo: la Ultimate Barbie™ Experience: Barbie™ Glamour Package offre alloggio (per bambine dai 2 ai 10 anni) in una camera arredata con prodotti di Barbie, con tanto di bambola in regalo. Ma anche momenti di benessere alla Barbie Spa per mamma e figlia, e momenti ludici alla Barbie Fashion Academy, dove ci si diverte a creare magliette Barbie personalizzate con tanto di sfilata, o a realizzare gioielli e borsette;
il pacchetto Barbie Pink Package esclude invece l’esperienza alla Spa.

Tra le attività gratuite all’interno della Città dei bambini sono inoltre organizzate lezioni di ballo su musiche dei film di Barbie, serate o pomeriggi con film a tema e racconti con le storie di Barbie. Tra le attività à la carte, spicca invece il Barbie Party, a tema col mondo della bambola.

Forte Village in Sardegna

Creata nel 2004 come esperimento,  la suite numero 136, primo piano, dell’Hotel Hilton è a disposizione delle piccole clienti. All’interno, il rosa la fa da padrone e un televisore da 32 pollici trasmette solo film di Barbie. Davanti a un grande specchio c’è la passerella per sfilate improvvisate, nel grande bagno ci sono creme, profumi e saponette a tema, il letto è grande e, ovviamente, rosa shocking. Dalla stanza si accede all’area riservata ai genitori della piccola fortunata che, per renderla felice, dovranno spendere circa 179 dollari. Nemmeno poi tanto per un sogno.

una camera da sogno

Curiosità

In un periodo delicato come quello dell’emergenza sanitaria, Barbie influencer ha postato parole e foto sull’importanza del social distancing; ha dato consigli su come passare i periodi di quarantena, invitando a riscoprire sé stesse con la meditazione, con lo yoga, con la cucina sana e la buona musica. Ma non è tutto qui: in generale, nelle sue stories e con le sue collaborazioni Barbie dà voce alle donne ponendo l’accento sulla loro importanza, sul rispetto, sull’autostima e sull’autodeterminazione e realizzazione.
Bullissimo, accettazione, inclusione, cibo sano e persino risoluzione di problemi (per quanto a portata di bimbo) familiari sono all’ordine del giorno. Questo ha reso Barbie ancora più importante sul web. E ha di fatto ufficializzato la sua ascesa e la sua trasformazione: da bambola con cui giocare a mente interattiva che gioca a sua volta con chi la segue, da pezzo di plastica da vestire a icona che veste le sue fan, dettando le mode e non più subendole.

Barbie ha cambiato oltre 150 mestieri.
Astronauta, maestra, cuoca, modella, attrice, dottoressa, veterinaria, architetto, scienziata, pop star. Barbie non si è fatta mancare nessun mestire, e negli ultimi anni la linea ‘I Can Be…’ è dedicata ogni anno a nuovi mestieri, dimostrando alle bambine che possono essere tutto ciò che vogliono.

Si stima che oltre un miliardo di Barbie siano state vendute in almeno 150 nazioni, e la Mattel ha dichiarato che vengono vendute tre Barbie al secondo.

Barbie avrebbe frequentato la Willows High School nella sua cittadina natale, Willows (Wisconsin), e la Manhattan International High School a New York (ispirata alla reale Stuyvesant High School). Parla 50 lingue ma non ha mai conseguito una laurea. Ha traslocato più volte e svolto le professioni più disparate. Barbie ha avuto 38 animali: gatti, cani, cavalli, un panda, un cucciolo di leone e persino una zebra e un’orca Possiede un brevetto di volo per aerei commerciali, sui quali ha lavorato anche come hostess.

Il 12 agosto 2004 Barbie ha annunciato la sua campagna elettorale per diventare presidente degli Stati Uniti, rappresentando il Partito delle Ragazze, con un vero e proprio programma messo per iscritto da Mattel.

barbie i can be