LA STORIA

Il Museo Demoantropologico Regionale del Giocattolo di Zagarolo nasce formalmente grazie alla delibera del Comune di Zagarolo n. 17 del 1998.

L’Amministrazione desiderava utilizzare il monumentale Palazzo Rospigliosi come sede espositiva per arricchire il circuito culturale della cittadina e per coniugare un luogo storico della città con un’iniziativa proiettata verso il suo futuro.

Valutate le attrattive culturali dell’intero territorio, analizzate le diverse tipologie museali della zona limitrofa, si decise di diversificare l’offerta creando un museo fruibile indistintamente da tutta la popolazione, originale ed inedito da un punto di vista tematico, in grado di saldarsi con la tradizione popolare locale ma anche di dialogare al con un pubblico nazionale ed internazionale.

Il Museo del Giocattolo di Zagarolo ha ampliato nel tempo le sue collezioni divenendo il più grande museo del Giocattolo in Italia e uno dei maggiori in Europa.

È prerogativa di tutti i musei che si occupano di questo particolare settore associare alle raccolte un’intensa attività didattica e intrattenimenti di vario genere per l’infanzia.

L’esposizione del museo è talmente vasta che conta circa 1000 pezzi in evidenza e oltre 3000 in deposito. Per offrire un quadro più ampio e sempre nuovo del patrimonio museale, ciclicamente vengono esposte in sale appositamente dedicate sezioni non presenti nel percorso permanente.

Il Museo Demoantropologico Regionale del Giocattolo di Zagarolo ebbe la sua prima presentazione il 22 dicembre del 2000. Questa dette il via ad una serie di iniziative propedeutiche all’inaugurazione ufficiale, celebrata il 19 Marzo 2005.

Dalla nascita al Museo Permanente: 1998 – 2005

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Dopo aver decretato la nascita del  Museo del Giocattolo di Zagarolo, l’Amministrazione Comunale acquisì alcuni pezzi da singoli collezionisti quali Luisa Dellanzo, Marina Caprai e Sabrina Alfonsi. Successivamente rilevò parte della collezione di Nella Crestetto Oppo, costituita, oltre che da diverse tipologie di giocattoli, da bambole rare e di raffinata fattura.

Nel 2002 il Comune di Zagarolo acquistò dagli eredi Oppo circa 70 pezzi, tra cui spiccano in particolar modo le bambole con la testa in biscuit, ma anche una rara interpretazione giapponese di cartapesta di questo giocattolo. La collezione acquistata era corredata da accessori quali vestiti, stoviglie in miniatura, servizi di porcellana, e mobili vari, sempre di piccole dimensioni.

Della collezione fanno altresì parte i giochi didattici quali il Götischer Baustyl, giocattoli degli anni ‘30 di fabbricazione tedesca, e la dettagliata Drogheria in miniatura degli anni ’40 di fabbricazione italiana.

Sono inoltre presenti numerosi automi e animali meccanici, ma anche tricicli, trottole, per non parlare dell’attrezzatura per l’intrattenimento come i proiettori cinematografici d’epoca e la lanterna magica. Di grande pregio anche un gioco del domino nella scatola di legno originale.

Ad integrazione di questo nucleo originario furono inseriti dei teatrini della famosa collezione Signorelli.

Maria Signorelli (1908-1992), celebre scenografa e costumista, esordì come burattinaia nel 1937 e nel 1947 fondò l’Opera dei Burattini. Nel corso della sua carriera collezionò burattini e marionette dal Settecento al Novecento. Alla sua morte la vasta collezione fu ereditata dai tre figli, due dei quali, Giuseppina e Maria Letizia Volpicelli si dedicarono al teatro dei burattini. In particolar modo Giuseppina Volpicelli si è prodigata nella divulgazione dell’opera materna promuovendo diverse mostre.

Il Museo Demoantropologico regionale del Giocattolo di Zagarolo ebbe la sua prima presentazione il 22 Dicembre 2000.

Nei primi anni di attività successivi alla presentazione vennero organizzate una serie di mostre temporanee legate ai materiali acquisiti nei primi anni di vita tra cui: “Un Mondo di Bambole” in collaborazione con Giuseppina Volpicelli nel Dicembre 2001 – Gennaio 2002, oppure ancora “Pinocchio Intorno al Mondo” nel Natale 2002 con annessa la rassegna cinematografica collegata dal titolo “Pinocchio al Cinema”.

Molto coinvolgente e di lunga durata la mostra “Balocchi e Bambole”, dal Natale 2003 a Maggio 2004, realizzata con prestiti dei cittadini di Zagarolo e comuni limitrofi.

Nel 2005 la raccolta museale ha raggiunto la sua attuale configurazione grazie all’acquisto di gran parte della collezione Billig-Palmieri.
Questa collezione costituisce il nucleo centrale del Museo, da essa provengono ben 800 elementi. Questi, estremamente vari per tipologia, luogo e modalità di fabbricazione, configurano un quadro della storia del giocattolo del Novecento estremamente esauriente ed affascinante. La collezione Billig comprende giocattoli prodotti tra il 1900 e il 1960.
Nel tempo è stata integrata con la collezione Peretz.

I primi anni di vita del Museo: 2006 – 2010

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Con l’acquisizione Billig – Palmieri nasce il Museo del Giocattolo in forma permanente, attualmente ubicato in 11 sale espositive e tre sale dedicate ad ospitare negli anni innumerevoli mostre temporanee.

Nei primi anni di apertura, sono diverse le mostre che hanno coinvolto personaggi di spicco del settore e collezionisti privati conosciuti in tutto il mondo, tra gli altri il Presidente Nazionale del Club Barbie, Dott. Antonio Russo, una delle più grandi collezionisti di Puffi, Elisa Rossetti e il Dottor Franco Galloni, uno dei massimi esponenti nazionali di collezionismo di bambole ottocentesche.

Non solo singoli collezionisti, in questi anni sono state ospitate anche mostre dell’itLUG, associazione di appassionati Lego (Italian Lego Users Group) e dell’Associazione Rinoceronte Incatenato, collaboratrice dell’Unicef, con tre mostre temporanee legate ai diritti dei bambini: “Il piccolo Principe” (2007), “Pinocchio nel Paese dei diritti” (2008) e “Momo non ho tempo” (2009).

Nel 2009 una nuova importante collaborazione con Artist Creations studio degli artisti Gatti e De Bellis, creatori delle OOAK – One Of A Kind, Barbie create con appositi costumi dagli autori in pezzi unici e non replicabili.

Il Museo inizia a farsi conoscere nel mondo dei collezionisti e cominciano ad arrivare diverse donazioni tra cui Piergentili, Atticciati, Frapiselli e la signora Franci Generali che permettono ad oggi al Museo di vantare un patrimonio di circa 4000 pezzi, accresciuto anche grazie alla collaborazione con il fondatore dell’Associazione Toyssimi con il quale è stata creata la sala dedicata agli anni ’80.

Il Museo si consolida: 2011 – oggi

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Il secondo decennio del nuovo millennio si apre in collaborazione con l’Associazione giapponese Senninzuru, con la quale sono stati ospitati per 15 giorni giovani ragazzi giapponese scampati allo tsunami di Fukushima del 2011.

Grazie a questa collaborazione, il Museo ospita oggi giocattoli di provenienza orientale come i Koboshi realizzati per sostenere all’epoca le popolazioni colpite dallo Tsunami e le Kokeshi, bambole portafortuna della tradizione popolare giapponese.

Tra le mostre più rilevanti avvenute negli ultimi anni c’è stata l’esposizione della collezione di Antonio Russo, uno dei maggiori collezionisti di Barbie al mondo che annovera nella sua collezione bambole di ben 5 decenni.

Negli anni, si consolida la presenza e l’importanza del Museo anche a livello locale con iniziative specifiche all’interno delle “Notti bianche” della città di Zagarolo.

Nel Dicembre 2021, il Museo del Giocattolo ospita la mostra temporanea con laboratori didattici dedicata ad Harry Potter in occasione dei vent’anni dall’uscita del primo film di J.K.Rowling.

INFO E ATTIVITÀ DEL MUSEO

Per maggiori informazioni su attività, eventi e mostre del Museo del Giocattolo, oppure per conoscere giorni e orari di apertura o prenotare il biglietto, visita queste sezioni.

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