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SALA DELL’AUTOMOBILE

SALA DELL’AUTOMOBILE

Cosa troverai nella sala

L’auto è il mezzo che ha rivoluzionato la vita del Novecento, consentendo grandissima libertà ed autonomia di spostamento con la possibilità di viaggiare in tempi considerati prima impensabili. Ha intensificato le comunicazioni, favorito la conoscenza di luoghi lontani, reso ancora più individuale la dimensione del viaggiare. Forse è da questo che nasce il suo grande successo, tutt’ora inalterato, nel mondo del giocattolo.

La vetrina delle macchine filo guidate contiene diversi modelli di automobili correlate da un motore elettrico. L’energia necessaria a farlo muovere, ad accendere le luci e a emettere i suoni, proviene dalle batterie contenute nella scatola di plastica all’estremità di un filo che la collega al giocattolo.

I primi modelli avevano solo un pulsante, schiacciando il quale l’automobile si muoveva in avanti. Poi arrivarono quelli con due pulsanti: la marcia avanti e quella indietro. Infine, sulla scatola che conteneva le pile comparve un piccolo volante, ruotando il quale si sterzava a destra e a sinistra: sembrava davvero di poter guidare! Certo, il filo non era molto lungo e per giocare si doveva correre dietro all’automobile mentre la si guidava.

Tra le vetrine riguardanti le macchine a carica e retrocarica, troviamo due dedicate alla Fiat (nelle quali spiccano la Balilla e l’Ardita), le berline e cabriolet, e la riproduzione di macchine anni ‘20/’30.

Al centro troviamo le prime automobili giocattolo a pedali: quella bianca è il modello Bugatti del 1930.
Per giocare ci si deve sedere al posto del guidatore e mettere i piedi su due pedali, che puoi vedere dando un’occhiata sotto il volante. Non sono come i pedali di una bicicletta: oscillano avanti e indietro e per far muovere l’automobile occorre spingerli alternativamente con i piedi, prima uno e poi l’altro, sempre più rapidamente. Si poteva andare a marcia avanti e a marcia indietro, oltre a sterzare per mezzo del volante, proprio come con una vera automobile. In discesa bisognava stare molto attenti, perché non c’erano i freni e per fermarsi bisognava puntare i piedi a terra.

Negli anni ‘50, nelle automobili a pedali venne aggiunta una piccola batteria: così si potevano accendere e spegnere i fari, come quelli del modello bianco e blu della fabbrica italiana Giordani!

Uno dei pezzi di maggior rilievo è la Ford T, la prima vettura prodotta in serie con catena di montaggio e progettata da Henry Ford. È conosciuta come la macchina di Stanlio e Ollio.

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