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SALA DEL TEATRO

Cosa troverai nella sala

Questa sala era la Cappella di Palazzo Rospigliosi, e negli angoli sono ancora visibili gli stemmi della famiglia Ludovisi, proprietaria del palazzo dal 1620 al 1670.

Dentro la sala ci sono teatri delle marionette, figure che si muovono grazie a sottilissimi fili che collegano la testa e gli arti a un telaio di legno.

Il teatrino di marionette ad uso domestico nasce nelle case private triestine alla fine dell’800, mentre già piccole compagnie iniziavano ad esibirsi negli spazi pubblici. Ricco o semplice, comprato in un negozio di giocattoli o, molte volte, fatto da sé, era un oggetto abitualmente presente nelle case delle famiglie di fine ‘800 – inizio ‘900, data la sua duplice valenza di gioco e di elemento aggregante del nucleo familiare. Esso diventa così il simbolo del ritrovamento e del recupero di una preziosa identità familiare.

Il ‘600 è un secolo importantissimo per il teatro di animazione, quasi un nuovo punto di partenza per questo genere di rappresentazione. È il momento di emergenza sociale della marionetta che, nel ‘700, vedrà la sua piena affermazione nella storia dello spettacolo divenendo così un attore al tempo stesso, vero e fantastico che, suscitando meraviglia, cerca in tutti i modi di imitare, per mezzo di sofisticati artifici tecnici e abilità manuali, l’attore in carne ed ossa.

All’indomani della Prima guerra mondiale vi è soprattutto una crisi di pubblico. Le compagnie girovaghe si sciolgono, e mentre alcuni si dedicano esclusivamente al teatro “in persona”, mettendo da parte le marionette ormai inutili, in città i teatri stabili cercano di resistere alla crisi ricercando il pubblico infantile conteso da altre forme di intrattenimento (il cinema prima di tutto).

Gli spazi per i marionettisti si restringono così definitivamente e a ben poco vale il loro disperato tentativo di far concorrenza a Walt Disney e agli altri cartoons storici con ambiziosi allestimenti di Biancaneve, Cenerentola, Pinocchio e Bambi.

Nella parte antistante la sala, si trova un teatro di burattini; la loro peculiarità è costituita dalla tecnica di animazione eseguita direttamente del burattinaio: con le mani (burattini a guanto), o con un bastone (burattini a bastone).

Nell’800 i burattinai costituivano una sorta di giornale animato del tempo, infatti, spostandosi con il loro teatrino di paese in paese diffondevano notizie ed idee. I burattinai lavoravano nelle piazze o all’aperto, dove tutti, grandi e piccoli, ma soprattutto grandi, si accomodavano attenti e divertiti portandosi da casa la sedia. A quel tempo infatti tali spettacoli erano riservati soprattutto agli adulti poiché non esistevano svaghi dedicati espressamente ai bambini.

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